CLASS PERSPECTIVE IN TIME OF INFLATION AND CRISIS

Come IA-AF crediamo che uno studio dei processi di base che guidano il sistema capitalista sia un
passo fondamentale verso l’apertura di una piattaforma consensuale per la lotta di classe contro l’oppressione della classe superiore, la pratica dell’autorganizzazione e nuove forme di protesta. passare anche attraverso un livello standard di conoscenza su tali questioni. Questa comprensione della macchina economica ci porta, come individui e come gruppi antagonisti, a riflettere e ad aprire dibattiti incentrati su qualcosa che non è astratto e che influenza la nostra vita quotidiana. Non moriremo per mancanza di cibo o acqua, e non congeleremo in inverno, il sistema è intelligente e ci manterrà in vita e dipendenti da loro, nel cosiddetto “ricco ovest democratico”, vivo e malato è l’accordo per il consenso, ma la nostra vita sarà una vita di debiti, debito verso la banca, debito verso l'avvocato, debito verso la casa, debito per le cure speciali, non possederemo altro che debiti.

L'inflazione in Europa si colloca, secondo le analisi attuali, su un valore medio del 5/6%, toccando punte dell'8% in paesi come Germania e Italia. Questi dati di per sé sono forse per molti cose astratte che poco hanno a che fare con la quotidianità, ma che invece diventano concrete per molti di noi quando a fine mese ci ritroviamo con meno soldi nel portafoglio, rimandiamo la pizza con gli amici al ristorante, e ci accordiamo per trascorrere una meritata vacanza in città. Certo, c'è sempre chi sta peggio, ma il punto è che ce ne sono alcuni che se la passano molto bene e che guadagnano montagne di soldi sulle spalle dei lavoratori! Ebbene sì, in fondo è la solita storia, ma il punto è che negli ultimi tempi, prima con il Covid e ora con il conflitto Russia-NATO-Ucraina, la questione si è accentuata, mostrando tutti i suoi contorni più critici e lati, ed è infatti qui che noi come gruppo e come singoli cerchiamo di portare avanti un’analisi critica dal basso, che ci permetta prima di scardinare e poi di comprendere le dinamiche che muovono il capitalismo nelle sue nuove forme. Parliamo di nuove forme perché la finanziarizzazione del capitalismo in Occidente differisce dal vecchio capitalismo, il capitalismo reale che ci accompagna da 150 anni con la consueta equazione lavoro/produzione. Ormai da diversi decenni, il capitale e i suoi soggetti sono stati virtualizzati, diventando quasi intangibili, e la digitalizzazione del denaro ha consentito alla Fed di iniettare nel sistema l’inimmaginabile cifra di 9mila miliardi di dollari con l’allentamento quantitativo del 2008! L’iniezione, anzi le iniezioni degli ultimi anni sono servite a mantenere in vita un moribondo capitalismo ambulante, il che ovviamente non significa che il capitalismo finirà domani, ma vuol dire che il declino è iniziato e che trascinerà verso il basso prima i più deboli e più poveri e poi lentamente le classi medie e medio-alte, succhiando via sempre più risorse e privilegi. Sarà una permanenza lunga e non è ancora chiaro quale sarà lo scenario mondiale che ci attende nel prossimo futuro, vista l’ascesa dei BRICS e il nuovo ordine multipolare. Ma tornando al tema del denaro e dell’inflazione, dove va a finire tutto questo denaro stampato come carta igienica?
 Ebbene, poco o niente finisce nelle tasche dei ceti più bassi o dei lavoratori che vengono additati come i principali colpevoli dell'inflazione, è paradossale infatti come i "sapienti" che stanno al vertice affermino che sia È colpa dei salari troppo alti e dell'eccesso di domanda se l'inflazione è in aumento! Pseudoscienza che viene smentita dal fatto che la stragrande maggioranza dei soldi va a inflazionare... indovinate un po'? Gli asset finanziari, cioè immobili, obbligazioni e pronti contro termine, utilizzano un trucco che permette alle banche e alla Fed di gonfiare i loro capitali a dismisura. Dai più recenti studi del FMI emerge chiaramente che oggi l’inflazione è causata per il 46% dai profitti delle grandi multinazionali che nelle fasi di emergenza tra Covid e Guerra hanno quadruplicato i propri profitti approfittando della situazione, per un altro 40% dalle sanzioni alla Russia e la crisi Deriva dal conflitto tra speculazione sul prezzo del gas e problemi di approvvigionamento derivanti dalla catena logistica e infine dall'aumento dei salari dei lavoratori. Questo sarebbe allora il motivo per cui i nostri cari governanti nell’alzare i tassi di interesse trovano questa l’unica epurazione contro l’inflazione che nonostante gli sforzi (i nostri !) rimane a livelli altissimi, ma tutto questo c’è una ragione, alzando i tassi si crea recessione e dalla recessione segue la disoccupazione, sono le facce della stessa medaglia che ormai conosciamo bene con la forma dell'EURO, qui infatti i piani di Lagarde sono chiari; Avere un bacino di disoccupati e precari è la condizione per avere il controllo di una situazione che diventerà presto insostenibile, e prova di ciò è sufficiente notare come il dissenso cresca nelle file della destra europea con l'ascesa dell'AFD in Germania e Meloni in Italia, tutti movimenti dichiaratamente antieuropei.
Questo per mostrare come il termometro si stia alzando e come, allo stesso tempo, sia anche per noi una sfida cercare di incanalare la rabbia e il dissenso nella nostra stessa rivoluzione.

IA-AF (Fronte Internazionale Autonomo-Antiautoritario)

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