Report scontri 2 giugno

imc de-it transl. 05.06.2007 23:53 Themen: G8 Heiligendamm
Un report da qualcuno che ha partecipato alla rpima grande manifestazione a
Rostock, manifestazione terminata con violenti scontri con la polizia.
Un report sulla repressione poliziesca, sulla forza dei dimostranti e dello
stare uniti, sulle bugie dell'informazione ufficiale e sulla volontà comune di
migliaia di persone di fermare il g8.
Quello che si era supposto dovesse essere solo una marcia pacifica (la prima)
di tutte le persone presenti in quel momento a Rostock e dintorni e che si è
trasformata rapidamente in una battaglia.
Il punto di incontro era la stazione centrale di Rostock.Noi sapevamo già
quanto potesse essere difficoltosa una protesta a causa della mancanza di luoghi
in cui farla.Quelli che ci sono non sono abbastanza grandi per migliaia di
persone che vogliono protestare contro l'aberrante G8 (arguta la polizia...o chi
alla fin fine ha organizzato la difesa in questo G8), i campeggi sono per un
numero ridicolmente ristretto di persone e gli spazi che possono contenere
manifestazioni, proteste e simili sono proprietà privata.

La moltitudine, l'unico termine per descrivere la quantità di persone che si
stava radunando in stazione,diventava sempre più grande e presto noi tutti
eravamo una folla così vasta che non ne vedevamo la fine. C'erano persone che
aspettavano ai meeting point, nell'altra parte della stazione, uscendo molto
lentamente - troppa gente per uno spazio così piccolo.
Mentre le persone arrivavano , i membri di diverse organizzazioni (ad esempio
Via Campesina) parlavano da un palco collocato per l'evento.
Gli interventi in portoghese, italiano, spagnolo e inglese venivano tradotti in
tedesco e quelli in tedesco venivano tradotti in inglese.

Ovviamente c'era la polizia. La caratteristica della pilizia in questo G8: la
presenza costante e l volontà di apparire minacciosi.Dal nostro arrivo a
Rostock fino ad ora l'impegno dei "nostri amici" è stato sempre teso a
intimidirci.
Forse è stata la loro grande vittoria, almeno i primi giorni.

Gli elicotteri che avevano sorvolato i campeggi (e lo fanno ancora - sta
accadendo anche adesso) dopo evolavano sopra il nostro meeting point:due stavano
fermi nell'aria, facendo chissachè...
la loro presenza all'inizio, nonostante sembrasse un po' strana o addirittura
minacciosa ad alcuni di noi, era per quasi tutti nient'altro che una seccatura o
addirittura una situazione ininfluente.
In accordo con alcuni manifestanti gli agenti cercavano di sembrare
onnipresenti ma sembravano solo impotenti.
Loro sono impotenti quando noi stiamo uniti e diciamo "no" alla polizia e alla
sua presunta autorità.

Da notare che all'inizio nei campeggi avevamo notato una certa diffidenza tra i
presenti, ma adesso, qui, nel mezzo della protesta, l'aria è di allegria e di
forza nell'alleanza di tanti desideri e opinioni.
Era una festa, una festa piuttosto silenziosa (il che si accorda alla nostra
idea di festa) ma comunque una festa.
Quel silenzio ci ha sorpresi:in tutte le contestazioni che abbiamo seguito non
abbiamo mai sentito molto rumore (urla o altro...). Questo si è esplicitato nel
commento di uno dei membri del gruppo portoghese: "sono tutti così calmi!
perfino la nostra ultima protesta in portogallo è stata più rumorosa"
Nota: l'ovvia impossibilità di contare le persone presenti alla manifestazione
rende impossibile fare un numero, ma il 25.000 dichiarato dalla polizia è un
numero ridicolo.
Infatti la quantità di persone era più vicina, più o meno, agli 80000
partecipanti dichiarati da Indymedia.

Il nostro gruppo ha marciato attraverso la città e poco tempo dopo abbiamo
trovato degli amici.
Quindi il nostro gruppo di affinità è aumentato da 4 a 10 persone.
Il nome del nostro gruppo è degno di essere menzionato ma come ogni cosa che
sta ancora accadendo ve lo diremo dopo.

Siamo andati avanti nella manifestazione finchè non ci siamo trovati fianco a
fianco con un gruppo (o forse di più, è difficile a dirsi) piuttosto grande
dei cosiddetti ragazzi in nero, chiamati dai media "black bloc".La verità è
che un "blocco" non è un gruppo ma una tattica usata da diversi gruppi, il chè
rende la definizione piuttosto ridicola.
Comunque, e per farci capire dai lettori,chiameremo "black bloc" questi gruppi
più o meno organizzati.E' importante la nostra osservazione degli eventi come
sono esattamente accaduti per mostrare alla fine le bugie dette dalla tv e dai
giornali.
Se stiamo scrivendo questo articolo forse è dovuto all'esistenza di questo
"terribile black bloc".

Lungo tutta la nostra marcia, persone travisate e vestite di nero camminavano
avanti e indietro lungo i lati della manifestazione. Lo hanno fatto per la
nostra sicurezza, per controllare possibili attacchi della polizia (più o meno
allo scoperto)

Nota: la sensazione di insicurezza in cui ci trovavamo è indescrivibile, ma
non è mai stata in relazione con la presenza di questi ragazzi o di qualche
altro gruppo.Era la polizia in assetto antisommossa, ovunque in città e con gli
occhi che sprizzavano odio, che ci spaventava davvero all'inizio.
Adesso sappiamo che il loro potere sta nella paura che possono farci - in part
questa è una guerra vinta.

A cosa ci serve la polizia attualmente?

Ad un certo punto del percorso, abbiamo dovuto passare sotto un viadotto.Fino a
quel punto la maggior parte delle persone era a volto scoperto (si, perfino la
maggior parte dei ragazzi del black bloc...gli unici che erano uniformemente
mascherati erano l'esercito dei clown che marciava con noi). Da quel momento le
persone con i volti coperti da bandana,fazzoletti, magliette...sono diventati
cosa usuale.

Nota: è di estrema importanza sottolineare che chi conduceva il corteo non
erano questi gruppi di ragazzi vestiti di nero ma un partito o un sindacato (non
potevamo immaginarlo e al momento non sembrava importante - lezione imparata) il
cui colore principale nelle maglie e nelle bandiere è il giallo.
Con questo grande gruppo c'era un camion che mandava musica, messaggi
divertenti e che faceva fumo e bolle di sapone per "spingere" la festa.
Il bloc era subito dietro ma lontano qualche buona dozzina di metri dalla testa
del corteo.

All'arrivo al porto (14,50) il gruppo in testa decide (apparentemente) di
dirigersi verso il centro città, percorrendo uan delle strade perpendicolari
che scendono verso la strada pricncipale del porto dove eravamo.
La polizia che era naturalmente presente, ordina alla gente di tornare
indietro (sebbene questo non fosse chiaro:noi non possiamo assicurare che la
polizia non abbia deciso di caricare senza ragione...)
Il gruppo in testa ha continuato ad avanzare e la polizia ha caricato
violentemente con i manganelli. Una foto della polizia che carica può essere
vista sulla copertina del giornale tedesco Der Tagesspiel del 3 Giugno 2007. Noi
consigliamo a tutti di dare un'occhiata a questa foto dell'inizio degli scontri
- cercheremo di scannerizzarla il prima possibile.
Paghiamo 5 euro a chiunque sia in grado di identificare il terribile black bloc
nel mezzo dello scontro - chiunque sia capace di ignorare gli uomini, le donne e
i ragazzini che vengono attaccati e che si difendono solo con i loro fazzoletti
e le loro bandane.

Il black bloc non poteva essere con queste persone perchè era con noi, circa
30-50 metri più in là rispetto agli scontri.

Le cariche della polizia sono iniziate intorno alle 15.00 (forse qualche minuto
prima) e noi noi abbiamo realizzato che c'era un attacco della polizia in corso
solo quando le persone nel camion hanno iniziato a urlare nei microfoni in
tedesco, inglese e spagnolo che eravamo stati attaccati. Quando è arrivata la
traduzione in spagnolo la polizia era già di fronte a noi.

Il bloc (ok, chiamiamolo così) ha formato immediatamente una serie di cordoni,
fatti con le persone che si allacciavano insieme tenendosi per le braccia l'uno
con l'altro - una barriera per dissuadere la polizia dall'avanzare, e
addirittura i manfestanti che potevano essere presi dal panico (un panico
generalizzato può essere infinitamente peggio di una carica della polizia).
Loro si sono fatti carico della difesa di tutti i manifestanti e stavano tra la
polizia e il resto del corteo. Prima che il gruppo davanti potesse tornare
indietro abbiamo visto un sacco di oggetti volare, a parte le bandiere di cui
abbiamo già detto,ma non ci potevamo immaginare cosa fossero. é importante
dire che non c'erano stati attachci con delle pietre fino a quel momento -
nessuno si aspettava l'attacco della polizia, nessuno era preparato per una
guerra, il nostro corteo era pacifico. Solo la polizia era preparata, solo loro
hanno voluto gli scontri.

Se gli scontri sono quello che volete...

Quando abbiamo realizzato, eravamo vicino al camion. Eravamo circa 30-60
persone, con i membri del bloc intorno a noi a proteggerci. Non eravamo
preparati per l'attacco e così, la fragile barriera umana e crolalta subito
sotto la carica della polizia,prima sul lato sinistro del camion, poi sul lato
destro, il lato del porto.
A quel punto ci aspettavamo di essere arrestati, o al limite di ricevere unt
rattamento uguale a quello della gente che era int esta al corteo.
Cercando di scappare, abbiamo cercato di correre - il bloc ce lo ha impedito e
gli siaom grati.
Saremmo stati subito circondati dalla polizia.
Prima che la polizia potesse pensare cosa fare, i ragazzi in nero e altri
manifestanti hanno contrattaccato pesantemente: praticamente senza armi alla
nostra sinistra e dietro di noi e con qualsiasi cosa potessero trovare in giro
(ogni cosa nel porto andava bene) alla nostra destra.
L'attacco è riuscito bene - dal lato destro la polizia è retrocessa più o
meno ordinatamente mentre il lato sinistro è corso via e si è rimesso in
ordine più indietro.
Quella era l'occasione che aspettavamo per metterci a correre e così abbiamo
fatto in un piccolo gruppo verso gli altri manifestanti.

Nota: lo ricordiaom ancora: non c'erano quasi per niente lanci di pietre.Fino a
quel momento, gli oggetti che volavano erano i primi che venivano laciati.

Abbiamo notato che, in quel momento, più di metà dei manifestanti stavano
andando via, un altro gruppo stava tornando verso gli scontri e gli altri,
soprattutto quelle persone vestite di nero, stavano combattendo con la polizia.
Il che è positivo, più che positivo,percchè se quelle persone vestite di nero
non fossero state li la polizia non avrebbe fatto altro che (ab)usare i
manganelli,bastonando chiunque fosse sulla sua strada.

Dopodichè il bloc ha inizato a rompere parti del marciapiede di una delle
strade per raccogliere pietre.
Con queste pietre hanno iniziato il contrattacco molto più organizzati
stavolta.Questo è accaduto molto dopo la carica della polizia.

Abbiamo guardato indietro e, per nostra gioia, il gruppo più grosso di
manifestanti che era andato via stava tornando. PIano ma stava tornando.

Nota: la polizia era bardata nel cosddetto assetto antisommossa (casco e
manganello). Più tardi hanno usato lo spray al pepe e gli idranti, ma per
quello che ne sappiamo, non hanno mai usato i ben noti scudi.

La battaglia è andata avanti con diversi avanzamenti e ritirate e ,il più
spesso possibile, i manifestanti retrocedevano camminando invece che correndo,
il che dava coraggio a molti, mostrando che quelle persone non erano prese dal
panico. Eppure, come è inevitabile, il panico c'era e non c'era nemmeno la
possibilità di retocedere con calma o ordinatamente. Quello che abbiamo voluto
mostrare era il nostro diritto di stare in quel porto, in quella città, e
levare alla polizia semplicemente il diritto di invadere il nostro spazio e
spaventarci.
La folla che è tornata indietro verso il campo di battaglia è tornata grazie
al servizio che il bloc gli ha reso. 3000 ragazzi in nero che lanciano pietre
sono niente se sono isolati e devono confrontarsi con diverse migliaia di
poliziotti assetati di sangue. questo non accade quando 50000 persone si
uniscono per fronteggiare la polizia.Al di là dei partiti e degli ideali
l'importanza di camminare e combattere insieme è essenziale.

In parte (una parte molto importante) la strategia dei poliziotti è fallita.
La battaglia è finita dopo svariate ore.
Abbiamo perso questa battaglia? Abbiamo vinto?

Se è una vittoria della polizia c he ha evitato che entrassimo nel centro
città, allora si, abbiamo perso.
Ma...
Se è una vittoria per cacciarci via e mostrare chi è il capo allora abbiamo
vinto. In quel momento la gente ha avuto il potere e non i robocop in tenuta
antisommossa che proteggevano la loro codardia e i loro fucili per picchiare
coloro che (apparentemente) non poteva difendersi.
Siamo scappati e siamo tornati, abbiamo combattuto e siamo tornati.
Se è una vittoria per loro avere un rapido tafferuglio - ci spiace, ma abbiamo
vinto: è durato ore.
Se l'intimidazione è la vittoria della polizia, allora loro hanno perso ancora
- la gente se ne è nadata più forte.
Qui rendo questo articolo più personale, informandovi che questo "reporter" ha
dovuto abbandonare la battaglia prima della fine in quanto uno dei membri del
nostro gruppo di affinità ha avuto un vero attacco di panico.
Ho dovuto accompagnare questa persona a Berlino in modo che potesse tornare in
Portogallo ma con l'assicurazione che avrebbe fatto più "rumore" possibile in
terra lusitana per quello che la gente sta affrontando in questo momento (in cui
io scrivo) a Rostock, per fermare questa cosa mostruosa che è il G8.

Ognuno è stato sul fronte della battaglia lanciando pietre, filmando, facendo
report, dando soccorso medico e supporto legale,rallegrando lo spirito come il
gruppo dei clown-soldati che nel mezzo di uno dei momenti più violenti degli
scontri e quando perfino il bloc stava scappando dalla polizia, sono avanzati
ridendo attraverso la folla, rubando sorrisi perfino in coloro che non speravano
altro che non essere li.
C'è un incommensurabile modo di combattere, un incommensurabile modo di
buttare giù questo sistema che per morire ha solo bisogno di qualcuno che
spieghi che è morto che già puzza come un cadavere.
Dal nostro gruppo - un grosso bacio! Mandalo all'Inferno, noi faremo lo stesso
qui.

Siamo i Media.
Stiamo vincendo.

Diffondi a tutto il mondo - FERMEREMO IL G8
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Ergänzungen

Italienische Gipfelgegner bei Einreise festge

s 06.06.2007 - 13:56
Italienische Gipfelgegner bei Einreise festgenommen

München - Einen Tag vor Beginn des G8-Gipfels in Heiligendamm sind heute an der deutsch-österreichischen Grenze zwei italienische Staatsbürger festgenommen worden.
mehr...
Bei dem 44jährigen Mann und der 32jährigen Frau soll es sich um »mutmaßliche gewalttätige Demonstranten« handeln, die nach Polizeiangaben »der italienischen Hausbesetzerszene zuzuordnen« sind.
Das Paar war mit seinem Auto am ehemaligen Grenzübergang Kiefersfelden bei Rosenheim kontrolliert worden. Bei der Überprüfung des Fahrzeugs stellten die Polizeibeamten zwei spezielle Brillen sicher, die vor Reizgas schützen. Außerdem sollen die Festgenommenen »einschlägig vorbestraft« sein. Am Mittwoch sollen die beiden Italiener einem Richter vorgeführt werden – nachdem sie bereits zugegeben hätten, auf dem Weg nach Rostock zu sein.

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