Report manifestazione dei migranti

La manifestazione di oggi focalizzata sul tema delle migarzioni sotto
lo slogan "Diritto di Movimento"


La manifestazione di oggi focalizzata sul tema delle migarzioni sotto
lo slogan "Diritto di Movimento". La differenza con la manifestazione
di ieri e' stato immediato: non abbiamo potuto raggiungere la
manifestazione con il treno perchè è stato dirottato, pesante presenza
poliziesca, armati di cannoni ad acqua e camionette a non finire, che
ci hanno accompagnato durante la nostra camminata verso l'inizio del
corteo. E là la provocazione è salita. La polizia ha ritardato
l'inizio del corteo per ore, durante le quali hanno continuamente
cambiato le condizioni sotto le quali la marcia avrebbe dovuto
svolgersi.


Tutto il tempo, artisti di hip hop provenienti dall'Africa Occidentale
hanno cantato da uno dei tanti sound system. Tra i pretesti per non far
partire il corteo c'era la presenza di 500 violenti manifestanti che si
erano accorpati al corteo senza passare dai controlli della polizia. In
risposta a questo gli organizzatori hanno dichiarato la loro
solidarietà a tutti i dimostranti e chiesto alla polizia di smettere
con le loro provocazioni.


Li vicino, un gruppo di clown dai mille colori , le fila della polizia
tedesca altamente armata, dietro le quali c'erano 2 cannoni ad acqua e
sterminate file di camionette. La pratica clownesca in GErmania si e'
scontrata con una nuova ondata repressiva. Ieri, durante la
manifestazione per la sovranità alimentare, la polizia ha circondato un
gruppo di clown nel McDonald's e costretto a pagare 250 euro di multa
per essere liberati dalla loro situazione scottante. Per quale crimine?
Per avere le facce coperte, che in Germania e' un crimine. Oggi, nel
frattempo che la polizia cambiava continuamente idea sulle condizioni
sotto le quali la marcia poteva iniziare hanno dichiarato che i
manifestanti non potevano indossare niente che coprisse le loro facce,
ne' occhiali da sole, ne' maschere da sub , in piu' le asce sono state
proibite.

continuando ad aspettare, i dimostranti hanno rotto la monotonia
giocando a , e si sono susseguiti interventi da parte di immigrati che
hanno ricordato il tema della manifestazione, descrivendo la durezza e
la difficoltà della loro vita. Un intervento, di un richiedente asilo
politico iracheno, ha descritto la sua situazione. Devono anche
rinnovare la loro richiesta d'asilo ogni 1/3 mesi. Gli immigrati si
scontrano spesso con attacchi razzisti, particolarmente nella ex
germania dell'est. Per esempio, nel 1992 nel Lichtenhagen Pogrom, un
palazzo di case di immigrati venne colpito con molotov mentre c'era una
festa nei locali e la polizia arrestò manifestanti antifascisti che
tentarono di proteggere gli immigrati dentro il palazzo.


Dopo tre ore e mezzo di paziente attesa e balli, la marcia ha
finalmente cominciato: uno scoppiettante misto di samba e hiphop faceva
da colonna sonora alla nostra combinazione piena di colore di ballerine
di salsa e diede la forza ai manifestanti impazienti di tirar giu' le
frontiere



Dopo un'ora e vicini al centro di Rostock, la manifestazione e' stata
di nuovo fermata. QUesta volta la scusa era che avevano contrattato il
passaggio per solo 2000 manifestanti. In un gran gioco di numeri e
conteggi la polizia discuteva del fatto che c'erano 10000 persone
presenti, mentre gli organizzatori dichiaravano che erano solo 5000 e
che li avrebbero dovuti far passare. Altri cannoni ad acqua e
camionette nel frattempo erano arrivate e stazionavano al centro della
strada, bloccando la via alla manifestazione. Quest'ultimo ritardo ha
di nuovo mostrato la continua provocazione sotto la quale stanno avendo
luogo tutte le proteste antiG8.


La marcia, come era stata pianificata 5 ore prima ha raggiunto il
porto, dove un enorme palco era stato montato e band musicali
internazionali suonano ogni pomeriggio fino a sera gratuitamente. Alla
fine del giorno, l'ironia del tema della manifestazione era ovvia: non
c'e' nessuna libertà di movimento, sia nelle strade di Rostock durante
il G8 sia sotto le regole del paradiso neoliberista.