Bilancio del Legal Team sulla manifestazione dei migranti

#it 05.06.2007 02:53 Themen: G8 G8 Heiligendamm Repression
Un bilancio provvisorio del legal team dopo il corteo dei migranti del quattro giugno: fino ad ora sono stati 322 i fermi, almeno 10 le persone in carcere, la maggior parte dei quali molto giovani. I fermi si sono protratti molto più a lungo di quanto gli stessi tribunali sono disposti ad accettare e gli abusi delle forze dell'ordine non hanno risparmiato giornalisti e avvocati.
Il conflitto tra le varie teste di coordinamento delle forze dell'ordine (polizia speciale, Kalava, comando delle unità operative, dirigenti del servizio in strada) è continuo: oggi il comando ha protestato con la Kalava per tutta la durata delle manifestazioni.
La somma dei fermi da sabato è di 182 il 2 giugno e di 96 il 3 giugno, e dieci degl'interessat* sono ancora in carcere. Di quest* dieci, nove saranno processat* in direttissima di fronte al tribunale provinciale (martedì e mercoledì), mentre un resterà più a lungo in custodia. Sei su dieci sono "Non-tedeschi" e tutt* sono perlopiù molto giovani, intorno ai 20 anni. Oggi, 4 giugno, sono state fermate almeno 53 persone. In gran parte dei casi l'accusa è di grave turbamento dell'ordine pubblico ("schwerer Landfriedensbruch").

In merito alla durata dei fermi, ieri il tribunale provinciale di Rostock ha stabilito in una delibera che un fermo durato sette ore e mezzo era diventato un delitto di sequestro di persona già dopo due ore e venti. A tale proposito, c'è una risoluzione della corte costituzionale federale secondo cui in caso di fermo un giudice deve decidere al più presto e deve essere possibile parlare con un avvocato. Nei due centri di detenzione di Rostock, in Ulmenstrasse e in Industriestrasse, sono costantemente presenti avvocati, quindi gl'interessat* dovrebbero di fatto avere sempre la possibilità di sollecitare il rispetto dei propri diritti.

In seguito a questa decisione di domenica, ieri abbiamo potuto osservare una durata inferiore dei fermi, ma oggi di nuovo sono state toccate le otto ore.

In tutta la città di Rostock, soprattutto intorno alla stazione centrale, sono in atto controlli delle generalità e alcun* vengono trattenut* in stato di fermo, magari perché in possesso di un coltellino svizzero. Durante i fermi, la polizia non lesina gli abusi. Chi è ferit* si vede negare le cure mediche e viene invece portato direttamente nei centri di detenzione. In un caso una squadra ha fatto irruzione in un tram in sosta a una fermata, ha picchiato chiunque fosse vestit* di nero e poi è subito uscita dal mezzo.

Sulla situazione del 4 giugno a Rostock:

Il Legal Team osserva che la polizia sta contribuendo attivamente all'escalation in corso a Rostock. Oggi è successo ad esempio in varie occasioni che alcun* avvocat* venissero minacciat* davanti all'ufficio immigrazione ("Chiudi la bocca o vedi cosa ti becchi su quel muso") e picchiat* a Lichtenhagen, con minacce di arresto e fogli di via (che hanno poi dovuto essere ritirati). Alcun* avvocat* hanno subito anche violenze fisiche, e una di loro è caduta e si è ferita il braccio. Le minacce di arresti ed espulsioni non sono mancate. In un caso sia il tesserino di avvocato che il documento personale sono stati trattenuti per dieci minuti. Un avvocato belga è rimasto in stato di fermo per due ore. La RAV spiega questi episodi anche con il fatto che la polizia speciale ha rifiutato la sua offerta di dialogo.

Gl'attivist* impegnat* nelle azioni hanno ricevuto molte minacce. Oggi pomeriggio durante la manifestazione si sono sentit* ad esempio dire: "Se continuate a manifestare, ci vendicheremo per sabato" oppure "Volete proprio morire?". Particolarmente aggressivi sono stati il 23° reparto operativo di Berlino e gli USK, unità speciali bavaresi.

Per ordine della polizia speciale, la manifestazione non ha potuto seguire il percorso annunciato attraverso il centro perché erano state annunciate solo 2000 persone e invece il corteo era molto più numeroso. In realtà la comunicazione era per circa 5000 persone. Il capo del comando delle unità operative di Rostock ha giudicato la manifestazione non violenta e non ha individuato persone camuffate. Secondo i primi resoconti della polizia, alla manifestazione avrebbero partecipato 8000 persone, secondo le agenzie addirittura 10mila, mentre l'organizzazione ha parlato di "diverse migliaia" o di "circa 5000" persone.

Le autorità avevano dato disposizione al comando delle unità operative di non lasciare che il corteo oltrepassasse l’incrocio Park-/Dethardingstrasse. Dopo lunghe trattative intercorse tra gli organizzatori del corteo e il comando delle unità operative sulla possibilità che il corteo potesse proseguire sul percorso stabilito, si è tenuta una conferenza stampa spontanea. In questa sede il capo del comando ha espresso le proprie “rimostranze”, ovvero ha posto a chiare lettere il senso dell’ordine ricevuto, nel senso che al corteo, secondo il suo parere giuridico, non era più consentito proseguire, e non gli rimaneva che eseguire in quanto costretto da un ordine.

Gli organizzatori del corteo, successivamente, hanno sciolto il corteo esortando i partecipanti a proseguire a piccoli gruppi fino a raggiungere la zona del porto che era la parte conclusiva della manifestazione. La polizia ha annunciato di non consentire alcun corteo spontaneo. Intanto si andavano costituendo gruppi sempre più numerosi che si incamminavano tutti nella stessa direzione.
Nele Hirsch, appartenente ai Linke, in seguito ha annunciato un corteo che si stava tranquillamente dirigendo verso il porto.
Si osserva che la polizia speciale fa irruzione in base a proprie valutazioni, anche in casi non contemplati dalle valutazioni del comando delle unità operative. Si rileva un chiaro conflitto di competenze. A tale proposito un'avvocata ha detto: "La polizia speciale è uno stato nello stato"
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Ergänzungen