Information on the NATO-Conference in Munich in Italian Language

no to nato 03.02.2003 02:58 Themen: Militarismus
informazioni sul summit nato in lingua italianapotrete trovare una raccolta di articoli sul summit sulla sicurezza, chesi svolge a Monaco il 7/8 febbraio a questa pagina, in italiano

e brevi descrizioni dei contenuti.maggiori informazioni saranno aggiunte il prima possibile, quando avremomaggiori traduzioni.se volete/potete aiutarci con le traduzioni, perfavore contattateci aquesti indirizziimc-germany-kontakt@indymedia.orgwww-de@indymedia.org.
Conferenza sulla sicurezza di Monaco: prologo


Il prossimo fine settimana mobilitazione a Monaco contro la conferenza sulla sicurezza. Ecco una brevissima introduzione/invito!! trad. by zanzara

Informazioni di base sulla conferenza sulla sicurezza di Monaco

Dal 1962 ogni anno a Febbraio la città di Monaco, in Germania, ospita una conferenza d'alto livello per il coordinamento delle strategie militari e per la sicurezza. Non solo militari, ma anche diplomatici, scienziati, esperti dei media e rappresentanti dell'economia partecipano a queste conferenze. Tra gli ospiti degli anni passati Donald Rumsfield- che quest'anno tornerà alla conferenza- , Madelaine Albright, Paul Wolfowitz and George Robertson, Segretario generale della NATO.
Gli organizzatori della conferenza l'hanno soprannominata "La Davos delle politiche di sicurezza" (riferendosi al fatto che la città svizzera ospita da molto tempo il WEF). Il vertice di Monaco, come nessun altro, mostra perfettamente quanto la diplomazia internazionale, l'industria e la politica
siano interconnesse con le industrie militari. Negli anni passati la conferenza sulla sicurezza di Monaco è stata "accompagnata" da proteste ed anche per l'otto febbraio 2003 sono previste manifestazioni internazionali contro l'incontro delle élite guerrafondaie a Monaco.




Consigli legali

Il seguente è un riassunto dei consigli legali più importanti, in particolare per persone che provengono dall'estero. Per informazioni generali sul modo di agire durante manifestazioni e su questioni legali cercate materiale nella vostra lingua o contattate gruppi locali di consiglio legale. Sotto troverete ulteriori informazioni in tedesco. ...
Conferenza sulla sicurezza di Monaco: prologo


More information in Italian on the http://no-nato.de site!
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Ergänzungen

more infos in italian ...

no-nato 03.02.2003 - 15:40

Consigli legali

Rote Hilfe 05.02.2003 - 18:46
Consigli legali per le azioni contro la Conferenza di Sicurezza

italiano
 http://www.rote-hilfe.de/no-nato/tipps_it.htm

breaking news italiano

c 08.02.2003 - 13:43
breaking news da monaco

8.2.03 11.06 sono 22 le persone del convergence center che attualmente si trovano ancora in stato di fermo. migliaia di persone si stanno dirigendo verso i punti d’incontro dei cortei.

8.2.03 01.16 stanno sgomberando il convergence center (punto d’incontro degli attivisti/e). controllo dei documenti e arresti cautelari. numerosi giornalisti tra i fermati.

7.2.03 23.00 tobias pflüger rilasciato. la polizia ha assaltato il convergence center gremito di gente.

7.2.03 19.40 un corteo denominato “inno alla guerra” sta attraversando la città vecchia. I loro slogan sono “la guerra è libidine”, “vogliamo più forze armate” o “gloria e onore alla polizia tedesca”.

7.2.03 18.40 monaco: diversi bus sono stati fermati, gli occupanti perquisiti e trattenuti. malgrado le misure preventive che sono state messe in atto, migliaia di persone hanno manifestato contro la guerra e la nato.

movimento anti-guerra contro governo tedesco

~kbozen 08.02.2003 - 23:33
Sulla scena diplomatica internazionale il governo di rosso/verde tedesco al momento interpreta il ruolo del "angelo della pace". Ciononostante il movimento tedesco contro la guerra sta protestando contro il suo proprio governo nelle strade. Gli argomenti del movimento contro la guerra sono i seguente:

1. la coalizione rosso/verde durante gli ultimi anni ha mostrato che conduce guerre internazionali. Il "No" ad una guerra nell’Iraq non è un "No" in generale alla guerra. Piuttosto questa guerra contro l'Iraq non va bene per gli interessi correnti della Germania.

2. gli interessi tedeschi nella regione del golfo differiscono da quelli degli Stati Uniti. Il commercio tra la Germania ed Iraq è massiccio ed una guerra lo metterebbe in pericolo. Nello stesso contesto il governo tedesco ha molta paura che i Stati Uniti prendono con la guerra il controllo strategico sulla regione del golfo e la Germania perde la sua posizione favorevole.

3. la capacità militare dell'esercito di tedesco è occupata pienamente coi suoi spiegamenti in Afghanistan, Macedonia, Kosovo, il Corno di Africa ed il Kuwait. Ecco perché la Germania non può avviare una altra guerra.

4. anche senza partecipazione diretta le preparazioni per questa guerra stanno avendo anche luogo in Germania: parti enormi dei materiali di guerra sono trasportati nella regione del golfo da aeroporti tedeschi, la protezione delle caserme dei Stati Uniti dall'esercito tedesco fa possibile il trasferimento di 60.000 Stati soldati degli Stati Uniti dalla Germania nella regione del golfo, e l’impiego di aerei di investigazione "Awacs" è solamente possibile con l'appoggio di ingegneri e soldati tedeschi.

Perciò le posizioni del movimento contro la guerra tedesco sono incompatibili con quelli del governo tedesco.

riepilogo delle giornate di monaco

carmen 09.02.2003 - 15:52

riepilogo di venerdì 7.2.03

venerdì sera con diverse azioni nella città vecchia dei pink e dei silver hanno preso il via le iniziative di protesta contro la conferenza sulla sicurezza della nato. durante queste manifestazioni sono stati/e fermati/e diversi/e attivisti/e. ad una prima manifestazione contro la nato sul marienplatz hanno partecipato ca. 3 – 4000 oppositori. la manifestazione è stata indetta per contrastare il ricevimento organizzato dalla città di monaco in onore dei partecipanti alla conferenza. il ricevimento, così come l’anno precedente, è stato spostato in extremis dal palazzo comunale al albergo bayrischer hof. Il viaggio dei manifestanti verso monaco si è rivelato alquanto difficoltoso: non soltanto a causa delle strade innevate, ma in particolare a causa delle forze dell’ordine che hanno bloccato e perquisito numerosi pullman provenienti dalle altre città. perquisizioni che sono poi proseguite anche durante le varie manifestazioni. a manifestazione terminata, gran parte dei partecipanti hanno formato un corteo che si è riversato nella città vecchia inneggiando cinicamente “alla guerra e al capitalismo”. con slogan come: “la guerra è libidine”, “tutti parlano della guerra, noi la facciamo” e “vogliamo più forze armate”, è stata ridicolizzata la propaganda guerresca. le prime provocazioni della polizia sono avvenute in seguito alla manifestazione al marienplatz, dove uno dei relatori, tobias pflüger del centro d’informazione “militarizzazione” di tubinga è stato arrestato con l’accusa di aver incitato i soldati tedeschi di stanza in kuwait a disertare nel caso di una guerra di aggressione che avrebbe violato i diritti umani. Tobias pflüger è stato rilasciato in tarda serata. purtroppo le provocazioni non sono finite li: verso le 23.00 circa 100 poliziotti/e, in prevalenza appartenenti al famigerato corpo bavarese usk, hanno assaltato il convergence center gremito di gente. un centro aperto a tutti, dove gli/le attivisti/e si trovavano per partecipare a delle discussioni e dove si tenevano diversi workshop. le forze dell’ordine hanno affermato che in quel luogo si stavano preparando delle azioni illegali e questa accusa vaga e falsa è servita come pretesto per l’assalto. a tutti i presenti sono state prese le generalità. coloro che non si sono sottoposti volontariamente al controllo dei documenti sono stati brutalmente trascinati all’esterno. 22 persone sono state arrestate, alcune per aver rifiutato di farsi identificare, altre per resistenza. i fermati sono stati rilasciati soltanto dopo essere stati tradotti davanti al giudice istruttore, nel pomeriggio seguente.



riepilogo di sabato 8.2.03

nonostante lo choc provocato dall’assalto al convergence center in seguito al quale 22 attivisti/e si trovavano ancora in stato di fermo, a partire dalle 10.00 si è formata una manifestazione di ca. 5000 persone, in prevalenza appartenenti ai sindacati, all’spd e a organizzazioni religiose. questa manifestazione è terminata senza incidenti verso le 14.00.
nel contempo, verso le 12.00 al marienplatz si sono riunita ca. 25000 persone, che hanno partecipato al corteo indetto dall’alleanza di monaco contro la nato. le forti nevicate non sono riuscite a fiaccare il morale dei manifestanti, che hanno formato un imponente corteo. la manifestazione ha iniziato ha sfilare lungo il percorso stabilito verso le 13.45 e comprendeva un gruppo di samba e numerosi sound system. a
causa del gran numero di partecipanti, il percorso avrebbe dovuto concludersi all’odeonsplatz e non, come deciso precedentemente, al lenbachplatz. La presenza delle forze dell’ordine, schierate in gran numero, ha però bloccato il corteo, impedendogli di giungere al punto stabilito. un manifestante è rimasto ferito a causa dell’impiego di spray al pepe. comunque, la manifestazione è terminata verso le 18.00 senza incidenti di rilievo. 14 le persone fermate durante la giornata. verso le 16.00 sono state rilasciate le persone arrestate la notte precedente.

Monaco: perquisizione del convergence center

mari 10.02.2003 - 20:54
Monaco: perquisizione notturna del convergence center by convergence center translated Saturday February 08, 2003 at 11:42 AM

Questo é solo un primo statement, scritto alle 5 di mattina senza una visione completa di quanto é successo. Una dichiarazione piú estesa seguirá.


Traduzione integrale dellka dichiarazione


Il 7 febbraio verso le 23 il convergence center é stato invaso da massicci contingenti di polizia. Diverse Hundertschaften ( Hundert=100, numero dei componenti un´unitá d´intervento ) della chiaccherata unitá speciale USK penetrarono con brutale violenza all´interno die nostri spazi con l´aiuto di agenti in borghese. L´azione era evidente pianificata dall´alto. I piú di 40 furgoni Volkswagen con i quali la polizia era sul luogo erano appositamente posizionati in modo da non essere visibili ai nostri occhi. I poliziotti entrarono a passo di corsa nei locali e si fecero strada tra i circostanti visitatori del centro a suon di percosse, calci e spintoni. Gli USK portavano protezioni rigide su tutto il corpo ed erano attrezzati con grandi tenaglie da taglio, piedi di porco e altri attrezzi da scassinatura ed erano armati di lunghe torce d´acciaio, manganelli tonfa e armi da fuoco. Essi iniziarono subito a filmare e fotografare le persone circostanti. Alla domanda del motivo dell´intervento né gli USK né i conduttori dell´operazione giunti piú tardi sul luogo non fu data risposta. Tutto quello che fu dettoe che si trattava di una retata e che al minimo tentativo di opporre resistenza avremmmmo avuto da fare i conti con un "intervento piú duro" - vale a dire con violenza ancora piú brutale. Quando tutti i locali erano stati messi sotto controllo dalla polizia non ci fu piú permesso di muoverci liberqamente all´interno degli ambienti e ancor meno di abbandonarli. Gente negli spazi del retro fu costretta a pisciare sotto osservazione della polizia in un bacile perché veniva loro proibito di recarsi al gabinetto. In tutti i locali i presenti sono stati filmati senza sosta, spesso da piú direzioni contemporaneamente. A un avvocato da noi avvisato il comandante della polizia presente conduttore dell´operazione disse nuovamente di non essere in grado di menzionare il motivo dell´operazione. A rappresentanti della stampa avvisati dei fatti la polizia impedí l´accesso al convergence center. Dopo piú di un´ora di prigionia collettiva ci venne annunciato che saremmo stati costretti a sottoporci a cosiddette procedure di accertamento d´identitá, vale a dire che avremmo dovuto esporci ciascuno da solo al commando di picchiatori di fronte al quale ci ritrovavamo. Una parte dei presenti obbedí all´umiliante esortazione per sfuggire il piú presto possibile alla condizione di prigionia all´interno del convergence center, altri decisero di non far seguito all´ordine. Quelli che pretendevano di rimanere assieme e di lasciare i locali uniti furono separati gli uni dagli altri con l´uso di eccessiva violenza e portati via. Molti di noi non appena furono da soli con i poliziotti vennero feriti da percosse, calci, strozzature ecc. Inoltre molti di noi furono minacciati dagli USK presenti e ammoniti di non farsi vedere alla manifestazione del giorno seguente perché altrimenti ne avrebbero prese di piú. Alcuni di noi furono arrestati, la promessa della polizia di fare solo dei controlli come c´era da aspettarsi era una menzogna.

Vediamo in quanto é successo una brutale provocazione poliziesca e il tentativo di una criminalizzazione anticipata contro l´intera mobilitazione contro la conferenza sulla sicurezza della Nato. L´escalazione condotta dalla polizia non ha pari. Gli spazi di un´associazione di pubblica utilitá sono stati invasi da un unitá speciale senza alcuna base giuridica, i presenti sono stati vessati, temporaneamente presi in stato di fermo e controllati o addirittura arrestati.

Non ci lasceremo intimidire dal procedere della polizia. Manterremo aperti i locali del convergence center e contribuiremo cosí alla resistenza alla confernza sulla sicurezza della Nato!

Chiediamo l´immediato rilascio di tutti quelli che sono stati arrestati all´interno del convergence center!

Contro il terrore della polizia mettiamo la nostra solidarietá! Per una decisa opposizione alla conferenza sulla sicurezza della Nato!

7/8 Febbraio per la Converge Center Crew


Foto convergence center assediato:  http://germany.indymedia.org/2003/02/40644.shtml

Foto manifestazione di ieri pomeriggio:  http://germany.indymedia.org/2003/02/40661.shtml

Testo in inglese su azione pink-silver:  http://germany.indymedia.org/2003/02/40645.shtml

Info aggiuntiva: dopo un intervento applauditissimo dai 2500 partecipanti durante il pacifico presidio di ieri é stato arrestato e piú tardi rilasciato Tobias Pflüger del Punto di informazione sulla militarizzazione di Tubinga per aver invitato i soldati dell´esercito tedesco stazionati per esempio in Kuwait alla diserzione. È da notare che la legge tedesca, in caso di guerra d´attacco, prevede espressamente per i soldati non il diritto, ma l´obbligo di rifiutarsi.

Come li fermiamo?

mari 10.02.2003 - 20:55
Come li fermiamo? Questa è la domanda semplice ma in aggirabile che sta attraversando il movimento italiano in questi giorni, in preparazione della grande manifestazione del 15 Febbraio. Dobbiamo limitarci ad essere un movimento d?opinione, di testimonianza o dobbiamo essere un movimento costituente? Questa è la domanda che noi disobbedienti facciamo seguire alla prima interrogando sindacati e cattolici, partiti e girotondi. Il 15 febbraio a Roma scenderanno in piazza un milione di persone, sarà in piazza l?opposizione, il maggiore sindacato italiano (la Cgil) assieme alla Cisl, il movimento globale e i nuovi movimenti (girotondi, Moretti?) con un comune riferimento al no alla guerra ma con alcune sostanziali differenze. Ha ancora senso prendere in considerazione le parole dell?Onu? Non possiamo considerare definitivamente chiusa, indipendentemente dalla posizione che l?Onu assume, la questione del diritto internazionale così come l?abbiamo conosciuta fino a oggi? Siamo disponibili a concedere l?utilizzo delle basi Nato nel nostro paese? E soprattutto quando le bombe cadono come ci ribelliamo? Queste sono le domande che declinano le differenze all?interno del fronte pacifista italiano. Le prime vittime della guerra sembrano essere infatti l?Onu e l?Europa, un Europa divisa al suo interno, debole, incapace di costituire un alternativa, ma attraversata da un opinione pubblica ormai largamente schierata contro la guerra. Il problema però è capire fino a che punto saranno sufficienti delle straordinarie testimonianze di piazza e fino a che punto invece il problema dei ribelli e dei democratici sarà quello di praticare disobbedienza, diserzione attiva, sabotaggio, sciopero generale e generalizzato, blocco dell?economia della guerra globale. Di fronte alla guerra ordinativa dell?amministrazione Bush, di Blair, di Berlusconi, di fronte alla declinazione puramente monarchica dell?Impero, non possiamo far altro che mettere al centro il tema della disobbedienza e della ribellione moltitudinaria e costituente. Di fronte al progressivo annullamento degli spazi di libertà di fronte all?estensione del controllo, di fronte al dominio, sulla crisi della net economy, della vecchia economia della guerra e del petrolio non possiamo far altro che disertare. Siamo tutti disertori perché in verità oggi, nonostante l?imperversare delle milizie imperiali e mercenarie, siamo tutti in guerra. È in guerra la nostra economia, è in guerra il nostro immaginario, è in guerra la nostra comunicazione. Per questo la diserzione assume il tratto del sabotaggio e della disobbedienza sociale ed è per questo che sono i cattolici italiani a cominciare a rispondere al problema che noi abbiamo posto. In Italia, così come accadde per Genova, il movimento sta dando vita ad un nuovo DAN (direct action network) per coordinare e produrre un nuovo ragionamento attorno alle pratiche di resistenza e di disobbedienza alla guerra. Per cominciare declinare, ognuno con le sue forme, il problema non solo di testimoniare ma di fermare questa guerra e assieme ad essa un paradigma nuovo del controllo globale. Per questo un altro dei problemi che vogliamo porre sarà come rimettere la questione della disobbedienza sociale dentro il terreno della rivolta moltitudinaria e questo rappresenterà sicuramente la scommessa politica più difficile. Nessuno a nulla in contrario se in centinaio di noi fa un piccolo blitz di sabotaggio, il problema è diverso se migliaia di corpi disarmati decideranno di mettersi veramente in gioco e di resistere, se decideranno di bloccare le basi Nato e la produzione sociale, di dichiarare illegittimo un governo come quello italiano che sostiene Bush e la guerra in Iraq e in Afghanistan. Per questi stessi motivi siamo al vostro fianco oggi, di fronte alla debolezza della politica europea e di fronte all?arroganza di Rumsfeld, contro l?Impero e contro la guerra globale.

Da un luogo imprecisato Italia, Europa, Pianeta Terra Anno secondo della guerra globale Movimento delle e dei disobbedienti

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